Osservatorio Pitagora
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Nel nostro Paese prevale la cautela sul mercato del credito alle famiglie, sia da parte della domanda, sia da parte dell’offerta che esprime politiche di concessione più stringenti per via dell’incertezza generata dal contesto geopolitico, dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse, facendo registrare una contrazione degli importi medi erogati per le principali tipologie di finanziamento (mutui per acquisto di abitazione, prestiti personali e cessione del quinto).
I flussi di credito al consumo, dopo il buon avvio nel primo trimestre del 2023, annullano la propria crescita nel secondo e nel terzo trimestre, chiudendo l’anno con una variazione positiva (+3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a volumi finanziati complessivi di circa 85,5 miliardi di euro e un totale di 631 milioni di operazioni di finanziamento. Al netto delle carte di credito, il mercato registra 46,7 miliardi di euro in linea con l’anno precedente; mentre cresce il numero di operazioni finanziate (+ 7,1%).
Crescono i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati ai privati presso i concessionari (+5,5%), grazie all’evoluzione positiva del mercato del settore automotive, che ha beneficiato della maggior disponibilità di nuovi veicoli, della ripresa dell’usato e del comparto moto, per effetto della rimodulazione degli incentivi statali e dell’attenuarsi della crisi della supply chain.
I finanziamenti collegati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica, elettrodomestici e beni per l’efficientamento energetico dell’abitazione) registrano un incremento del +3.1% rispetto al 2022. Un contributo positivo deriva dalla componente “green”, che ha potuto ancora beneficiare degli ecobonus governativi per la riqualificazione energetica degli immobili. Il risultato complessivo ha poi beneficiato anche delle linee di credito rateali non associate ad una carta di credito erogate a fronte di acquisti eCommerce.
I prestiti personali riducono i flussi finanziati del -2,2%, sebbene nell’ultimo trimestre vi sia stata un’inversione di tendenza con una crescita positiva del 4,8%.
La domanda di anticipi TFS riporta un calo del -27,6% rispetto all’anno precedente, evidenziando una drastica riduzione del numero di operazioni (-64,7%), a fronte di un aumento del ticket medio.
Il comparto della cessione del quinto dello stipendio/pensione segna una diminuzione delle erogazioni (-4,5%), scontando l’andamento negativo dei prestiti ai dipendenti pubblici e ai pensionati. Le carte di credito nella componente rateale flettono del 22,5% nel periodo di riferimento.
Anche la domanda digitale vede un arresto, a riprova dell’importanza della relazione in presenza con il consulente nei periodi di maggior irrigidimento del settore finanziario.
Il mercato del credito alle famiglie rimane prudente, rendendo caute le prospettive per il 2024.
Si prevede che i flussi di credito al consumo possano tornare a crescere nel comparto dei prestiti personali e della cessione del quinto, seppure il mese di gennaio abbia avuto un avvio negativo.
Fonte: Dati Assofin
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Nel nostro Paese prevale la cautela sul mercato del credito alle famiglie, sia da parte della domanda, sia da parte dell’offerta che esprime politiche di concessione più stringenti per via dell’incertezza generata dal contesto geopolitico, dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse, facendo registrare una contrazione degli importi medi erogati per le principali tipologie di finanziamento (mutui per acquisto di abitazione, prestiti personali e cessione del quinto).
I flussi di credito al consumo, dopo il buon avvio nel primo trimestre del 2023, annullano la propria crescita nel secondo e nel terzo trimestre, chiudendo l’anno con una variazione positiva (+3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a volumi finanziati complessivi di circa 85,5 miliardi di euro e un totale di 631 milioni di operazioni di finanziamento. Al netto delle carte di credito, il mercato registra 46,7 miliardi di euro in linea con l’anno precedente; mentre cresce il numero di operazioni finanziate (+ 7,1%).
Crescono i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati ai privati presso i concessionari (+5,5%), grazie all’evoluzione positiva del mercato del settore automotive, che ha beneficiato della maggior disponibilità di nuovi veicoli, della ripresa dell’usato e del comparto moto, per effetto della rimodulazione degli incentivi statali e dell’attenuarsi della crisi della supply chain.
I finanziamenti collegati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica, elettrodomestici e beni per l’efficientamento energetico dell’abitazione) registrano un incremento del +3.1% rispetto al 2022. Un contributo positivo deriva dalla componente “green”, che ha potuto ancora beneficiare degli ecobonus governativi per la riqualificazione energetica degli immobili. Il risultato complessivo ha poi beneficiato anche delle linee di credito rateali non associate ad una carta di credito erogate a fronte di acquisti eCommerce.
I prestiti personali riducono i flussi finanziati del -2,2%, sebbene nell’ultimo trimestre vi sia stata un’inversione di tendenza con una crescita positiva del 4,8%.
La domanda di anticipi TFS riporta un calo del -27,6% rispetto all’anno precedente, evidenziando una drastica riduzione del numero di operazioni (-64,7%), a fronte di un aumento del ticket medio.
Il comparto della cessione del quinto dello stipendio/pensione segna una diminuzione delle erogazioni (-4,5%), scontando l’andamento negativo dei prestiti ai dipendenti pubblici e ai pensionati. Le carte di credito nella componente rateale flettono del 22,5% nel periodo di riferimento.
Anche la domanda digitale vede un arresto, a riprova dell’importanza della relazione in presenza con il consulente nei periodi di maggior irrigidimento del settore finanziario.
Il mercato del credito alle famiglie rimane prudente, rendendo caute le prospettive per il 2024.
Si prevede che i flussi di credito al consumo possano tornare a crescere nel comparto dei prestiti personali e della cessione del quinto, seppure il mese di gennaio abbia avuto un avvio negativo.
Fonte: Dati Assofin
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Con riferimento al settore in cui opera la Società, i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione nei primi 9 mesi del 2020 hanno subito una contrazione (-15,6%), registrando un volume complessivo di 3,7 miliardi di euro.
Con riferimento al settore in cui opera la Società, i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione nei primi 9 mesi del 2020 hanno subito una contrazione (-15,6%), registrando un volume complessivo di 3,7 miliardi di euro.